La questione capricci è sicuramente sempre molto delicata.
Sono sicura che da piccolissimi fino all’anno circa dire che un bimbo fa i capricci è serve per cavarsela in modo sbrigativo di fronte ad un pianto che non si riesce a giustificare altrimenti.A quell’età i bimbi hanno dei bisogni che vanno soddisfatti e ogni pianto è una richiesta, al massimo siamo noi che non abbiamo tempo di dedicare l’attenzione necessaria per cercare di capire la causa della lamentela.
Per altro spesso siamo portati a pensare che i bisogni del bambino siano solo di tipo fisico (mangiare,dormire, essere cambiato) e per qualche strano motivo tendiamo a non classificare come necessità tutti i bisogni affettivi come essere preso in braccio, coccolato, voler dormire con i genitori…
Tutte cose che per la crescita di un bambino sono in un certo senso più importante delle cure fisiche ma vengono sottovalutate.
Ultimamente sono un po’ combattuta sull’argomento perché ci sono momenti in cui il mio bimbo di un anno e mezzo fa i tipici capricci e quindi cerco di non cedere alle sue richieste.
Poi però mi chiedo chi abbia davvero ragione…
Riflettendoci un attimo mi sono accorta che ogni volta che fa un capriccio di quelli veri è perché in quel momento non abbiamo tempo di dargli retta perché abbiamo altro da fare o semplicemente siamo stanchi della giornata e non abbiamo più energie da dedicare per giocare con lui.
Purtroppo il tempo a disposizione, soprattutto se si lavora, è sempre poco e ci sono momenti in cui è non è proprio possibile dare l’attenzione che i bimbi richiedono.
E’ però importante riconoscere il loro bisogno di attenzioni e non sottovalutarlo passandolo solo come un capriccio.
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